Mps dà fiducia a Lovaglio. Ora il piano può accelerare

Scritto il 06/12/2025
da Marcello Astorri

L'ad informa il cda sull'inchiesta. Mediobanca Premier rimarrà indipendente, per Compass direzione Siena

Ha convinto il consiglio d'amministrazione la relazione dell'ad di Mps, Luigi Lovaglio. Il banchiere ieri pomeriggio ha illustrato ai consiglieri i contorni dell'inchiesta che lo coinvolge in merito alla scalata su Mediobanca. Il board «ad esito di approfondita istruttoria», si legge sulla nota, «ha rinnovato all'unanimità piena fiducia» a Lovaglio «confermando i requisiti di correttezza». In merito al processo di aggregazione con Mediobanca, il cda sottolinea che «le risorse professionali di entrambe le banche prosegue a pieno regime, con l'obiettivo di realizzare in tempi brevi le sinergie industriali». Tant'è che Mps pensa di anticipare la presentazione del piano, prevista per il primo trimestre 2026.

Intanto il matrimonio Mps-Mediobanca ieri ha ricevuto il plauso dell'ex ministro dell'Economia del governo giallo-verde Giovanni Tria che ha parlato di «operazione molto positiva». Di sicuro, ha detto ad Adnkronos, «la strategia del Mef di risanare Mps

prima e poi, quando la banca ha raggiunto un valore, venderla, è stata una scelta vincente».

Sempre ieri Mediobanca ha reso noto che sono stati sottoscritti due accordi per la risoluzione dei rapporti di lavoro con l'ex ad Alberto Nagel e l'ex direttore generale Francesco Saverio Vinci, secondo i termini approvati dal cda di Mediobanca del primo dicembre scorso. Entrambi incassano ulteriori 5 milioni di euro a testa. Nagel ha avuto 4,3 milioni per la cessazione del rapporto di lavoro, oltre a 700mila euro per gli impegni di non concorrenza. Mentre Vinci ha ottenuto rispettivamente 4,62 milioni e 375mila euro per la non concorrenza. «Restano invariati i diritti retributivi già maturati nell'ambito ed in esecuzione dei regolamenti dei pregressi piani di incentivazione di breve e di medio-lungo termine», che porta il totale incassato da entrambi a cifre di svariate decine di milioni.

Intanto, da quanto emerso ieri, il top management di Mediobanca Premier ha effettuato alcuni incontri, ai quali avrebbe partecipato anche l'ad di Mediobanca, Alessandro Melzi d'Eril. La direzione scelta è che Mediobanca Premier resterà come marchio e società a sé stante. Gestirà i clienti con un capitale che va dai 250mila ai dieci milioni di euro (clientela private di alta fascia) e le attività di corporate investiment banking. L'ad, inoltre, ha annunciato un ampliamento dello scaffale dei prodotti

corporate e small business. Tutte le altre attività, in primis il credito al consumo di Compass passeranno sotto al cappello della nuova capogruppo Montepaschi (fermo restando che tutto dovrà passare dall'ok del cda). Preoccupazione tra i sindacati, che chiedono chiarezza sul destino dei clienti sotto alla soglia di patrimonio indicata e si lamentano per le pressioni commerciali per raggiungere i budget. Nel frattempo, un gruppo di banker di altro profilo avrebbe lasciato il gruppo per andare in Banca Patrimoni Sella. Piazzetta Cuccia avrebbe presentato - riporta Bluerating - una denuncia all'ex managing director Alessandro Vagnucci, oggi in Intesa Sanpaolo Private Banking, che ha abbandonato il gruppo a ottobre. L'accusa sarebbe di accesso abusivo al sistema informatico di Mediobanca nei mesi antecedenti le dimissioni, finalizzata a spostare clienti nella nuova banca. Vagnucci, a Il Giornale, ha dichiarato: «Sono venuto a conoscenza di una presunta denuncia a mio carico solo attraverso gli articoli pubblicati nella giornata odierna e non ho avuto alcuna comunicazione al riguardo. Ho sempre operato con la massima correttezza nello svolgimento della mia attività e, nel caso, sono certo di poterlo dimostrare».