La trattativa per la vendita del quotidiano Repubblica è più viva che mai, ma forse potrebbe volerci più tempo rispetto all’orizzonte di fine anno indicato da alcune indiscrezioni. L’armatore greco Theodore Kyriakou sta da tempo dialogando con la Exor dell’amministratore delegato John Elkann per rilevare il quotidiano e le radio del gruppo Gedi. All’imprenditore greco è stata concessa un’esclusiva, tant’è che a tutti gli altri che hanno bussato alla porta - tra cui Leonardo Maria Del Vecchio è stato riferito dello stato di interlocutore privilegiato dell’armatore. Quest’ultimo ha storici legami con il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammad bin Salman, che sarebbe al suo fianco in questa trattativa o comunque pronto a far parte dell’avventura in un secondo momento. Quest’ultimo ha un interesse particolare per l’Italia ed è interessato a molti dossier importanti che riguardano Leonardo e in particolare la divisione Aerostrutture, il Gcap (il Global Combat Air Programme) ma anche Stellantis per realizzare una Mirafiori araba.
Allo stato, come anticipato dal Giornale, il gruppo greco avrebbe messo sul tavolo 120-140 milioni, una cifra sulla quale evidentemente ancora Elkann non si trova. Ci sarebbero comunque i presupposti per prolungare l’esclusiva al prossimo anno per fare le cose senza fretta e limare tutti i dettagli.
Altre voci, invece, sostengono che l’affare sia di fatto chiuso, ma per il momento non si intenderebbe darne annuncio. I vertici di Exor la starebbero tirando per le lunghe solo per una questione che ha a che vedere con alcune importanti ricorrenze. Il 14 gennaio Repubblica compie 50 anni di storia e non si vorrebbe annunciare la vendita proprio a ridosso di questo appuntamento che Elkann vorrebbe celebrare ancora come proprietario del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. Del resto, si tratta di uno dei quotidiani più in vista del Paese e che durante il cinquantennale si troverebbe ad avere tutti gli occhi addosso.
Sarebbe pertanto un danno d’immagine qualora i nuovi azionisti dovessero prendere decisioni impopolari per il nuovo corso del giornale, in particolare sul fronte occupazionale.
In tal senso ci sono alcune voci che circolano, non confermate dalle parti in trattativa, che stanno creando una certa apprensione nella redazione del giornale: ovvero che il nuovo proprietario avrebbe messo a punto un piano dimagrante per la redazione, che conta oltre 300 professionisti, con uscite di un numero fra 100 e 140 giornalisti. Una forte riduzione dell’organico, che almeno inizialmente pare più probabile avvenga - per quanto possibile - con modalità dolci come un piano di incentivi per chi intende volontariamente lasciare il quotidiano. La redazione di Repubblica ha già fissato per martedì un’assemblea di redazione per fare il punto della situazione, al termine della quale dovrebbe diffondere un comunicato. Nel frattempo, a quanto è dato sapere proseguono le trattative per la vendita del quotidiano La Stampa, anch’esso di Gedi. Lo storico quotidiano piemontese è finito nel radar di una cordata guidata dall’imprenditore Enrico Marchi. In questo caso, però, i colloqui sarebbero ancora in una fase iniziale.

