Trump-Meloni siglano il patto contro il totalitarismo "woke"

Scritto il 20/10/2025
da Francesco Giubilei

Il messaggio della premier alla Niaf: "Usa e Italia colonne del mondo libero. Ci sono forze che tentano di distruggere le nostre tradizioni condivise"

Il legame tra Giorgia Meloni e gli Stati Uniti ha ormai assunto il carattere di un rapporto strutturato e profondo. L'ultima conferma è arrivata sabato sera quando la premier ha inviato un video messaggio alla cena di gala del Niaf, la National Italian American Foundation, giunta alla sua cinquantesima edizione a cui ha partecipato con un saluto dall'Italia anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella affermando: "gli italoamericani contribuiscono alla grandezza dell'America".

Giorgia Meloni ha puntato il dito contro la cultura woke: "Ci sono forze che cercano di dividerci, di ridefinire la nostra storia e di distruggere le nostre tradizioni condivise. La chiamano la cultura woke". La premier ha poi aggiunto "è un tentativo di cancellare la storia fondamentale degli italoamericani e di negare il loro posto speciale in questa nazione. Non glielo permetteremo. Il Columbus Day è qui per restare" ringraziando Donald Trump per aver ripristinato quest'anno la celebrazione.

Prima della conclusione del suo discorso ha poi precisato: "Stati Uniti e Italia insieme non sono solo alleati ma sono le colonne del mondo libero. Non ci sarebbe stato nessun altro posto in cui sarei voluta essere stasera, ma ci sono troppe cose da fare qui per il Paese che tutti amiamo".

A testimonianza di quanto per Giorgia Meloni siano importanti i rapporti transatlantici, a Washington per l'evento della Niaf erano presenti alcuni dei vertici di Fratelli d'Italia a cominciare da Arianna Meloni.

Nella delegazione di Fdi c'era anche Francesco Filini, parlamentare e responsabile del programma del partito, molto attento ai contenuti e perciò consapevole dell'importanza di un solido legame transatlantico che spiega a Il Giornale: "Il saluto di Giorgia Meloni è stato accolto con un'ovazione dalle oltre 2000 persone presenti, le relazioni tra Italia e Usa sono più forti che mai: abbiamo valori comuni da difendere, siamo orgogliosi del nostro passato e siamo pronti a scrivere insieme nuove pagine di storia".

La premier ha compreso che la credibilità internazionale è un elemento imprescindibile tanto per il governo quanto per il suo partito, per questo a Washington era presente anche una delegazione dei conservatori europei dell'Ecr composta da Antonio Giordano, Nicola Procaccini e Carlo Fidanza.

Proprio Fidanza, capo delegazione di Fdi al Parlamento europeo, spiega al Giornale che "Giorgia Meloni è considerata la migliore interlocutrice europea degli Usa e dell'amministrazione Trump. Il rapporto personale conta ovviamente, ma contano soprattutto la sintonia culturale dimostrata anche dalla scelta di Trump di ripristinare il Columbus Day, e la visione strategica sul ruolo dell'Italia nel Mediterraneo allargato che viene fortemente riconosciuto dagli Usa".

Se il ruolo da protagonista al Niaf sarebbe già emblematico per testimoniare il riconoscimento negli Stati Uniti della premier, è importante sottolineare l'attività fervente di incontri bilaterali avvenuti in questi giorni. La delegazione Ecr ha svolto vari meeting con realtà di primo piano a Washington come la TIC (Transatlantic Investments Committee), l'Heritage Foundation e l'AmCham Italy. La profondità delle relazioni è spiegata dal fatto che non si limitano a fisiologiche collaborazioni con il mondo conservatore ma anche con importanti realtà economiche americane.

Proprio in questi giorni arriva da Washington una buona notizia per l'Italia come racconta Lorenzo Montanari, vicepresidente dell'Americans for Tax Reform ed editore dell'International Property Rights index: "secondo l'ultimo Indice Internazionale dei diritti di proprietà 2025 l'Italia è entrata nei top 25 su 126 paesi analizzati per quanto riguarda la difesa dei diritti di proprietà, per non parlare della tutela dei marchi dove l'Italia è terza al mondo e seconda in Europa. Posizionandosi sempre più come un naturale hub dell'innovazione in Europa che contribuirà ad attrarre più investimenti americani in Italia".