Proseguono i colloqui negli Usa tra Kiev e Washington per raggiungere un'intesa sul piano per la pace in Ucraina. Il capo dei negoziatori ucraini Rustem Umerov e gli inviati di Donald Trump, Steve Witkoff e Jared Kushner, avevano in programma un incontro a Miami giovedì, sebbene non sia emersa alcuna notizia in merito all'esito dei negoziati. E il consigliere dell'ufficio del presidente ucraino, Oleksandr Bevz, ha confermato che un altro faccia a faccia era previsto ieri. "Il processo diplomatico si svolge principalmente dietro le quinte", ha scritto d'altronde sui social Mykhailo Podolyak, un altro consigliere di Zelensky, sottolineando che "l'Ucraina cerca di porre fine alla guerra ed è pronta ai colloqui". "Gli Stati Uniti vogliono un processo pragmatico e una rapida fine della guerra, aspettandosi compromessi da entrambe le parti", ha aggiunto.
JD Vance, da parte sua, ha ammesso che il fallimento finora nel mediare un accordo per porre fine alla guerra è la sua più grande frustrazione come vice presidente. "La questione Russia-Ucraina è stata una fonte di frustrazione perenne, credo, per l'intera Casa Bianca - ha precisato - Credo pensassimo davvero, e avete sentito il presidente dirlo un milione di volte, che quella sarebbe stata la guerra più facile da risolvere. E se aveste definito la pace in Medioriente più facile rispetto a quella nell'Europa orientale, vi avrei dato dei pazzi". Vance ha precisato però di rimanere ottimista: "Abbiamo fatto molti progressi, ma non siamo ancora del tutto al traguardo. C'è speranza che nelle prossime settimane ci siano buone notizie su quel fronte".
Intanto, nonostante la pressione degli Usa perché l'India ponga fine alle importazioni di petrolio russo, l'asse tra New Delhi e Mosca sembra uscire rafforzato dalla visita di due giorni di Vladimir Putin nel Paese asiatico dal premier Narendra Modi. Come riporta il Guardian, la Russia ha dichiarato di voler importare più beni indiani nel tentativo di aumentare gli scambi commerciali fino a 100 miliardi di dollari entro il 2030. Nel comunicato congiunto in 70 punti emesso al termine dei colloqui alla Hyderabad House non è stato fatto alcun accenno al conflitto in Ucraina. Ma Modi ha toccato l'argomento nella conferenza stampa conclusiva, accennando indirettamente ai negoziati in corso con la mediazione americana: "Sin dall'inizio l'India ha solidamente chiesto la pace: diamo il benvenuto a tutti gli sforzi in corso per una soluzione pacifica e durevole, noi siamo sempre stati pronti a contribuire". Putin non ha invece commentato, pur se in mattinata, citato dalle agenzie russe, ha fatto sapere di aver informato nei dettagli Modi sulla situazione in Ucraina e sull'andamento dei colloqui con gli Usa "per trovare una soluzione pacifica a questa crisi". Ieri ha omggiato la tomba del mahatma Ghandi, arrivando a dire che "sosteneva i principi che la Russia difende". E annuncia che avvierà le trasmissioni della tv di Stato, Russia Today, anche in India. Mentre il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov ha detto che Mosca attende di sapere dagli Usa i risultati dei negoziati con Umerov: "Spero che li condivideranno con noi, poi vedremo".
L'Ue, da parte sua, rimane ai margini, e all'interno del blocco cresce la pressione per utilizzare i beni russi congelati per finanziare Kiev. Il Belgio si oppone, e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha giocato la carta del cancelliere tedesco Friedrich Merz, arrivato a Bruxelles per una cena con lei e il premier belga Bart De Wever.

