Quando a sparire fu la Gioconda

Scritto il 20/10/2025
da Redazione

Il precedente del 1911 firmato da un italiano

C'è un data che ha cambiato per sempre la fama di uno dei dipinti più celebri al mondo. Era il 22 agosto 1911 quando la Gioconda, il celebre ritratto di Leonardo da Vinci, scomparve dal museo Louvre di Parigi. Un intrigo degno dei migliori thriller. L'opera, amata e ammirata da milioni di visitatori, fu trafugata con una semplicità che sfidava l'immaginazione. A rubare il dipinto fu Vincenzo Peruggia, decoratore italiano che aveva lavorato nel museo e che con un'astuzia sorprendente, si nascose negli angoli più nascosti del Louvre e, al momento giusto, si infilò un camice da addetto ai lavori. In pochi istanti, tolse la Gioconda dalla sua cornice e la nascose sotto il cappotto, uscendo da una porta secondaria. Nessuno lo vide, nessuno sospettò. Per due lunghi anni, la Monna Lisa rimase nascosta a Parigi, fino a quando Peruggia, mosso dal desiderio di "restituire" il capolavoro all'Italia, cercò di venderla a Firenze, con una lettera La lettera, inviata da Peruggia sotto falso nome, firmata da Léonard V, e indirizzata al collezionista d'arte fiorentino Alfredo Geri. A una condizione: che il capolavoro tornasse in Italia. Geri fissò un incontro al quale si presentò con il direttore della Galleria di Firenze, Giovanni Poggi, che prese in custodia il quadro per esaminarlo. Peruggia fu arrestato il giorno seguente dai Carabinieri, i quali lo prelevarono direttamente dalla sua stanza d'albergo. La Gioconda tornò sotto gli occhi di tutti il 4 gennaio 1914, in una cerimonia trionfale.