Quel canale diretto e la spinta col tweet: "Accordo Italia-Usa anche sui dazi"

Scritto il 20/10/2025
da Camilla Conti

Il presidente elogia la premier sui social e manda un messaggio: "Tratti da sola"

"Ci sono forze che cercano di dividerci, di ridefinire la nostra storia e di distruggere le nostre tradizioni condivise. La chiamano la cultura woke", ha detto Giorgia Meloni in un videomessaggio al galà della National Italian American Foundation a Washington, riferendosi alle polemiche che negli anni precedenti hanno caratterizzato in America il Columbus Day. Dopo meno di due ore il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul suo social Truth ha postato delle immagini di Meloni e poi ha condiviso un post comparso su X lo scorso 17 ottobre. A pubblicarlo era stata un'utente conservatrice di nome LynneP che a sua volta aveva rilanciato un video di Tik Tok con questo commento: "Giorgia Meloni sfida l'Unione europea e cerca un accordo diretto con Trump! Brava, ottima mossa! È una scelta intelligente".

Le trattative con la Casa Bianca sui dazi sono di competenza della Commissione Europea. E Meloni non ha mai dichiarato di voler negoziare in autonomia. Ha comunque ribadito più volte che l'Italia farà del suo meglio per tutelare i suoi interessi nazionali, anche considerando che molti dei prodotti che sono simbolo dell'export italiano in realtà sono impossibili da sostituire con produzioni interne americane, banalmente perché sono prodotti unici.

Il messaggio rilanciato ieri da Trump non è, però, passato inosservato. Ed è stato letto da qualche osservatore quasi come un invito a Meloni a fare da intermediario o un'apertura, se non a trattare direttamente sui dazi per conto dell'Italia, quantomeno a raggiungere un possibile compromesso sganciato dal negoziato Ue su alcuni prodotti e settori specifici del made in Italy. Del resto, lo stesso Trump qualche giorno fa ha minacciato di imporre dazi aggiuntivi alla Spagna di Pedro Sanchez, dunque ad un singolo Paese dell'Unione, per quello che considera un mancato allineamento agli obiettivi della Nato.

Mentre il Pd cerca già di cavalcare la polemica chiedendo a Meloni di smentire Trump, è chiaro che la special relationship tra il presidente Usa e la premier si è rafforzata negli ultimi giorni. A inizio settimana Trump ha infatti pubblicato un altro post in cui invita a comprare il libro della presidente del Consiglio. "È un'ispirazione per tutti. Acquista la tua copia oggi stesso!", ha scritto il tycoon. I due si sono incontrati l'ultima volta lunedì 13 ottobre a Sharm el Sheikh, in Egitto, per la firma dell'accordo sul cessate il fuoco a Gaza. Durante il suo intervento, rivolgendosi a Meloni sul palco, Trump l'ha presentata come una "bellissima giovane donna", aggiungendo che "se usi la parola bellissima parlando di una donna, negli Stati Uniti è la fine della tua carriera politica, ma correrò il rischio". La conferma della grande intesa tra i due leader: un sodalizio conservatore che prosegue a gonfie vele da mesi. Alla riapertura di Notre Dame a Parigi, era l'inizio di dicembre del 2024, Trump l'aveva definita "una vera forza della natura". Poi la visita informale di gennaio a Mar-a-Lago seguita dall'invito (unica leader europea) al giuramento del presidente a Capitol Hill. E il 17 aprile la visita ufficiale di Meloni alla Casa Bianca, prima rappresentante del Vecchio Continente a varcare la soglia dello Studio Ovale dall'annuncio delle tariffe nel Liberation Day. Il canale Meloni-Trump è una relazione di affinità politica e utilità reciproca: ideologicamente compatibile ma fondata soprattutto su interessi concreti. Meloni ha cercato fin dall'inizio del mandato di presentarsi a Washington come interlocutrice affidabile e "traduttrice" delle sensibilità europee. Trump, dal canto suo, ha ricambiato con attestati pubblici di stima. Come quello di ieri.