"Per sopravvivere pago gli esami. Non ho alternative"

Scritto il 20/10/2025
da Maria Sorbi

L'odissea di una malata di cancro per prenotare i controlli annuali

Loredana C. vive a Maser, provincia di Treviso, ha 60 anni. Da una vita lotta contro il cancro.

Quando ha ricevuto la prima diagnosi?

"Sono stata affetta da carcinoma al rinofaringe a 20 anni. Poi ho avuto un susseguirsi di melanomi multipli e per ultimo un meningioma al cervello. Ho una invalidità riconosciuta del 80%".

Quante visite e controlli deve effettuare durante l'anno?

"Molte. I controlli sono la mia unica chance di tenere tutto sotto controllo. Ma per questo devo avere la garanzia che i tempi delle visite siano rispettati. Devo sottopormi ogni anno a ecografie sui linfonodi oltre a esami del sangue specifici. Mi servono a verificare che non ci siano metastasi".

Si tratta, immagino, di visite programmate. I tempi vengono rispettati?

"Il medico oncologico mi prescrive le impegnative degli esami da fare e io, come paziente, le presento per telefono al Cup di Montebelluna. Anche se gli esami da fare sono prenotati 8 mesi prima, vengo inserita in una lista di attesa per essere richiamata, ma la chiamata non arriva".

E quindi come fa?

"Anche se ho diritto all'esenzione, spesso pago a mie spese gli esami da presentare alla visita oncologica di controllo, altrimenti dovrei rimandare anche quella. Ho segnalato questo disagio all'ufficio relazioni con il pubblico di Montebelluna l'anno scorso e anche questo anno, ma sembra che tutto sia vano".

Quanto ha speso per gli esami?

"Non lo so nemmeno più. Per un'ecografia ho appena speso 140 euro. L'ho fatta privatamente. E la cosa ridicola è che ora, dopo un anno, mi è stata comunicata la data dell'ecografia che avevo tentato di prenotare pubblicamente".

Come si sente?

"Ho la casa piena di plichi di cartelle cliniche, il calendario pieno di date cancellate e lasciate in sospeso. E mi sento sbagliata".

In che senso si sente sbagliata?

"Varie volte ho pensato di sbagliare io qualcosa nelle prenotazioni. Mi è venuto il dubbio di aver fatto degli errori nella compilazione dei moduli. Mi viene da piangere a dirlo ma ho spesso pensato fosse colpa mia".

Una situazione molto stressante.

"Non sono nemmeno andata in vacanza perché speravo di essere chiamata per un esame ad agosto. Poi a settembre mi sono concessa qualche giorno via e mi hanno chiamato proprio mentre ero lontana da casa. Un giorno per l'altro. Quindi anche in quel caso sono andata a pagamento. Per di più per i melanomi mi segue un ospedale, quello di Padova, per i meningiomi un altro, quello di Vicenza. Può immaginare il caos. Sono arrivata a pensare che non si muore solo di cancro, ma anche dalle incompetenze istituzionali che non seguono con le dovute maniere i pazienti oncologici o chi ne ha bisogno. Noi malati abbiamo bisogno di certezze".